Sai, non ho mai avuto un sogno fin da piccola, in stile ride or die, e questo per anni mi ha sempre fatto sentire in difetto, indietro rispetto agli altri.
Forse è questo il mio sogno: esplorare, scoprire, conoscere… Più facile a dirsi che a farsi, però.
Ma il mio film era reale.
Prima di partire ero terrorizzata. Non felice, non euforica, solo terrorizzata.
E poi eccoci: martedì 10 settembre, ultimi saluti… si parte.
Dire che da quel 10 settembre sarebbero iniziati i sei mesi più belli della mia vita sarebbe banale. E allora li definirò magici. Non perfetti, solo magici.
Non basterebbe un libro per raccontare tutto, ma oggi ho ritrovato delle parole che scrissi a Tenerife, prima di tornare a casa per le vacanze di Natale.
Spero tu possa percepirle tutte, anche attraverso uno schermo.
“In un momento ho di nuovo 19 anni. Sto percorrendo per l’ultima volta i corridoi di quella scuola che è stata casa per gli ultimi cinque anni. Le lacrime mi rigano le guance, il cuore è pesantissimo. Mi sento persa, sento di aver perso tutto, ma ancora non so che la fine di quel capitolo farà in modo che il successivo sia il più bello della mia vita.
Oggi ho 20 anni e sto percorrendo per l’ultima volta i corridoi di quell’università che è stata casa per gli ultimi quattro mesi. Pochi, mi dirai. Ed è vero, quattro mesi non sono tanti. Non sono molti, ma sono stati i più intensi della mia intera vita.
Se chiudo gli occhi, riesco ancora a rivivere il momento in cui tutto ha avuto inizio.
Ancora non so cosa mi aspetta. Mi sento dentro a una bolla, in caduta libera.
Non conosco ancora il suo sole caldo, il rumore delle sue onde, la sua calma, la sua energia positiva.
Oggi, invece, giovedì 19 dicembre, conosco proprio tutto.
A volte mi fermo e penso di aver vissuto un sogno, aspetto che qualcuno mi svegli. Ma poi, in realtà, mi guardo intorno e realizzo che è tutto reale. Tutta questa bellezza è qui, anche per me. È tutto incredibilmente reale!
Tenerife mi ha insegnato cosa significa cavarsela da soli. Mi ha insegnato cosa significa fare i conti con la propria mente e con le proprie paure.
Tenerife ha fatto luce sui miei difetti. Senza mezze parole, mi ha messo davanti alla cruda verità. Ma ha soprattutto fatto luce sui miei pregi. Ha indicato la strada al mio cuore, lo ha riempito di bontà, pazienza e gentilezza, ha illuminato il mio sorriso più sincero.
Tenerife mi ha insegnato il valore del tempo. Mi ha insegnato cosa significa godersi l’attimo, essere presenti.
Grazie a ciò che Tenerife mi ha reso, non vedo l’ora di illuminare il mondo con il mio sorriso e con la mia gentilezza.
Chiuderò gli occhi e starò in ascolto del mio cuore. E che, guidato dal suo sole, possa scegliere la strada più coraggiosa, forse folle, ma sicuramente più ricca di vita.
Grazie, Tenerife, ho tantissimo su cui lavorare. Forse non sono ancora la versione migliore di me stessa, ma so cosa migliorare per diventarla.
Oggi sono a casa. Sono rientrata da quasi due mesi. Lasciare l’isola è stato estremamente difficile. Forse perché, in fondo, una parte di me non è mai davvero tornata.
Ancora oggi, rileggere queste parole mi fa uno strano effetto, un misto di malinconia e gratitudine nei confronti di tutto ciò che ho vissuto e che sono certa ancora vivrò.
Forse è proprio questo il prezzo da pagare per diventare parte del mondo: lasciare una piccola parte di sé in ogni luogo.
A volte devo ripetermi “non hai sognato, è stato tutto reale”, è c’è qualcosa di rassicurante in tutto questo.
Tenerife, quel minuscolo puntino nell’Atlantico di cui un tempo conoscevo solo il nome, ora è casa. Proprio lì ho imparato a inseguire la vita, e ora non mi resta che continuare a farlo, ovunque mi porti il mio sole.
E tu? Hai mai vissuto qualcosa di simile? Ti ritrovi in queste parole? Raccontamelo nei commenti!
Qualunque sia il tuo sole, seguilo. Lascia che ti indichi la strada. Ti porterà lontano.