Ma davvero Succede sempre qualcosa di meraviglioso?
Una risposta universale non esiste, e forse ognuno, con la propria esperienza, può trovare la sua. Io di certezze ne ho poche, ma una cosa la so: ogni volta che inizio qualcosa di nuovo, deve sempre partire male.
E no, non è pessimismo, prometto di aver prove concrete a sostegno di questa tesi!
Primo giorno di lavoro della mia vita: diluvia e la mia ansia è alle stelle. Salgo in macchina intorno alle 7:30, anche se il turno inizia alle 9:00. “Meglio essere in super anticipo” penso.
Primo giorno di lavoro della mia vita: diluvia e la mia ansia è alle stelle. Salgo in macchina intorno alle 7:30, anche se il turno inizia alle 9:00. “Meglio essere in super anticipo” penso.
Spoiler: pessima idea.
Nemmeno il tempo di uscire di casa che tampono un’auto. Il mio primo incidente, proprio la mattina del mio primo giorno di lavoro. Non può essere vero.
In ritardo e con un’altra macchina, riparto. Guido per tutto il tragitto a 20 km/h, terrorizzata. Arrivo al lavoro e, ciliegina sulla torta, non trovo l’ingresso dipendenti. Disperata, busso sulla vetrina del negozio sperando che qualcuno mi apra. Mi vengono incontro due ragazze che, pur facendomi notare che non si dovrebbe fare, mi fanno entrare lo stesso. Due angeli. Credo abbiano letto nei miei occhi il puro terrore. Ero sull’orlo di una crisi esistenziale senza precedenti!
Dire che l’esperienza fosse iniziata male è un eufemismo. E con questi presupposti, ovviamente, pensavo non potesse che finire peggio. Invece no: l’ultimo giorno di lavoro piansi come una fontana all’idea di andarmene.
Ma no, non è stato un caso isolato.
Dire che l’esperienza fosse iniziata male è un eufemismo. E con questi presupposti, ovviamente, pensavo non potesse che finire peggio. Invece no: l’ultimo giorno di lavoro piansi come una fontana all’idea di andarmene.
Ma no, non è stato un caso isolato.
Primo giorno del nuovo lavoro? Mia nonna finisce in ospedale.
Primo viaggio in solitaria? Penso di aver perso il telefono, perdendo sicuramente almeno dieci anni di vita.
Primo giorno a Tenerife? Atterro gasatissima, finché il tassista non mi dice che il quartiere dove si trova casa mia è uno dei peggiori della città.
Bell’inizio, vero? Ero già su Google flights a cercare dei voli per tornare a casa. E invece, restare mi ha relegato i sei mesi più incredibile della mia intera vita.
Insomma inizi tutt’altro che semplici ma che mi hanno portato a vivere le esperienze più belle che potessi desiderare.
Insomma inizi tutt’altro che semplici ma che mi hanno portato a vivere le esperienze più belle che potessi desiderare.
Quindi forse è vero, davvero Succede sempre qualcosa di meraviglioso… alla fine.
L’autore di Succede sempre qualcosa di meraviglioso è Gianluca Gotto.
L’autore di Succede sempre qualcosa di meraviglioso è Gianluca Gotto.
Il protagonista si chiama Davide, un ragazzo che sembra avere tutto: sta per essere assunto a tempo indeterminato nello studio di architettura dove lavora come stagista e presto andrà a convivere con la sua ragazza.
Insomma, il classico “ce l’ha fatta”.
Ma la vita, si sa, adora mescolare le carte proprio quando pensi di aver capito le regole.
E così, all’improvviso, tutte le sue certezze iniziano a crollare, una dietro l’altra.
Davide sprofonda in uno stato di smarrimento, finché un evento inaspettato cambierà tutto: la morte del nonno.
C’è una frase che il nonno disse a Davide prima di morire che mi colpi particolarmente: “A volte non importa dove vai, l’importante è muoverti. Perchè a stare fermo ti opponi al flusso della vita. Diventi una pietra, quando invece dovresti essere un fiume.”
La trovo così speciale perché, in un certo senso, rappresenta il mio modo di essere.
Ho lavorato come commessa in un grande centro commerciale, poi in un piccolo negozio di paese, e ora faccio la cameriera. Nel frattempo, studio comunicazione e l’anno prossimo, con il tirocinio, scoprirò cosa significa essere social media manager e organizzatrice di eventi. Amo scrivere, ed è proprio questa passione che mi ha spinto ad aprire questo blog.
Ho vissuto sei mesi a Tenerife, dove l’inverno sembra non esistere, e ora ne passerò altri sei in Norvegia, dove forse è l’estate a essere solo un’illusione.
Davide sprofonda in uno stato di smarrimento, finché un evento inaspettato cambierà tutto: la morte del nonno.
C’è una frase che il nonno disse a Davide prima di morire che mi colpi particolarmente: “A volte non importa dove vai, l’importante è muoverti. Perchè a stare fermo ti opponi al flusso della vita. Diventi una pietra, quando invece dovresti essere un fiume.”
La trovo così speciale perché, in un certo senso, rappresenta il mio modo di essere.
Ho lavorato come commessa in un grande centro commerciale, poi in un piccolo negozio di paese, e ora faccio la cameriera. Nel frattempo, studio comunicazione e l’anno prossimo, con il tirocinio, scoprirò cosa significa essere social media manager e organizzatrice di eventi. Amo scrivere, ed è proprio questa passione che mi ha spinto ad aprire questo blog.
Ho vissuto sei mesi a Tenerife, dove l’inverno sembra non esistere, e ora ne passerò altri sei in Norvegia, dove forse è l’estate a essere solo un’illusione.
Non sono bianco o nero, non amo solo il sole o solo la pioggia, solo l’estate o solo l’inverno.
Ho sempre odiato le domande come “Preferisci il mare o la montagna?”, perché dovrei scegliere? Posso amare entrambi.
Credo che il senso della vita sia proprio questo: provare, sperimentare, buttarsi, mettersi in discussione.
Credo che il senso della vita sia proprio questo: provare, sperimentare, buttarsi, mettersi in discussione.
Perchè la vita, infondo, cos’è se non infinite sfumature?
Ma torniamo al libro. La vita di Davide cambierà radicalmente quando dopo la morte del nonno, il notaio gli leggerà una lettera lasciata in testamento. Nella lettera, il nonno chiede proprio a Davide, di raggiungere un suo caro vecchio amico. Si chiama Guglielmo Travi, detto Guilly, e vive a Da Lat, in Vietnam.
Questo viaggio per Davide non sarà solo fisico, ma soprattutto interiore. Guilly sarà la sua guida, un uomo che pare abbia vissuto dieci vite… e forse, in una sola, le ha vissute davvero.
Guilly si presenta a Davide così “Non dire mai: “Quest’acqua non la berrò”. La vita è lunga e potrebbe venirti sete”. Spero si percepisca subito la grandezza del personaggio.
Guilly insegnerà a Davide il valore del tempo, che “la vita non è matematica, è poesia”. Gli mostrerà che la vera bellezza sta nell’essenziale, che la rabbia non è mai una risposta giusta, che il passato non poteva essere diverso, altrimenti lo sarebbe stato. E soprattutto, che preoccuparsi significa soffrire per qualcosa che non è ancora successo (colpo basso per chi, come me, è ansiosa cronica).
Gli insegnerà a parlare alla sua tristezza come a una vecchia amica, a comprendere che solo la calma porta alla serenità. Davide imparerà a non opporsi più alla vita come una roccia, ma a scorrere come l’acqua di un fiume. Imparerà a seguire il suo Ikigai, il motivo per cui ogni mattina ci si alza dal letto e si sceglie di vivere davvero.
Guilly gli mostrerà la bellezza dell’amore, lo aiuterà a lasciare da parte l’ego, “l’unico ostacolo tra te e la felicità”, e gli insegnerà che, in fondo, succede sempre qualcosa di meraviglioso.
Questo libro è ricco di concetti profondi, e forse per assimilarli tutti dovrai rileggerlo più volte. Ma c’è un passaggio che mi è entrato dentro senza fatica: “Perché ti preoccupi di qualcosa che non è ancora successo e probabilmente non succederà mai? Perché pensi solo alle cose brutte che potrebbero accaderti? E se invece andasse maledettamente bene? Perché a questo non ci pensi?”
Sii tartaruga, non rana. (Questa non te la spiego, la scoprirai nel libro:) Esplora il mondo, esplora te stesso. Vai oltre i confini. Troverai mondi meravigliosi ad attenderti. E ricorda che “se dovessi fallire, domani il sole sorgerà di nuovo”.
Spero che questo libro possa accompagnarti nel tuo percorso di crescita, proprio come ha fatto con me.
Ma torniamo al libro. La vita di Davide cambierà radicalmente quando dopo la morte del nonno, il notaio gli leggerà una lettera lasciata in testamento. Nella lettera, il nonno chiede proprio a Davide, di raggiungere un suo caro vecchio amico. Si chiama Guglielmo Travi, detto Guilly, e vive a Da Lat, in Vietnam.
Questo viaggio per Davide non sarà solo fisico, ma soprattutto interiore. Guilly sarà la sua guida, un uomo che pare abbia vissuto dieci vite… e forse, in una sola, le ha vissute davvero.
Guilly si presenta a Davide così “Non dire mai: “Quest’acqua non la berrò”. La vita è lunga e potrebbe venirti sete”. Spero si percepisca subito la grandezza del personaggio.
Guilly insegnerà a Davide il valore del tempo, che “la vita non è matematica, è poesia”. Gli mostrerà che la vera bellezza sta nell’essenziale, che la rabbia non è mai una risposta giusta, che il passato non poteva essere diverso, altrimenti lo sarebbe stato. E soprattutto, che preoccuparsi significa soffrire per qualcosa che non è ancora successo (colpo basso per chi, come me, è ansiosa cronica).
Gli insegnerà a parlare alla sua tristezza come a una vecchia amica, a comprendere che solo la calma porta alla serenità. Davide imparerà a non opporsi più alla vita come una roccia, ma a scorrere come l’acqua di un fiume. Imparerà a seguire il suo Ikigai, il motivo per cui ogni mattina ci si alza dal letto e si sceglie di vivere davvero.
Guilly gli mostrerà la bellezza dell’amore, lo aiuterà a lasciare da parte l’ego, “l’unico ostacolo tra te e la felicità”, e gli insegnerà che, in fondo, succede sempre qualcosa di meraviglioso.
Questo libro è ricco di concetti profondi, e forse per assimilarli tutti dovrai rileggerlo più volte. Ma c’è un passaggio che mi è entrato dentro senza fatica: “Perché ti preoccupi di qualcosa che non è ancora successo e probabilmente non succederà mai? Perché pensi solo alle cose brutte che potrebbero accaderti? E se invece andasse maledettamente bene? Perché a questo non ci pensi?”
Sii tartaruga, non rana. (Questa non te la spiego, la scoprirai nel libro:) Esplora il mondo, esplora te stesso. Vai oltre i confini. Troverai mondi meravigliosi ad attenderti. E ricorda che “se dovessi fallire, domani il sole sorgerà di nuovo”.
Spero che questo libro possa accompagnarti nel tuo percorso di crescita, proprio come ha fatto con me.
Fammi sapere cosa ne pensi, e qual è l’insegnamento per te più potente. Sono curiosa di sapere se anche tu, come me, hai scoperto che a volte le cose vanno male, solo per poi andare insapettatamente bene.
Tutto è vita.
Tutto è vita.